Assaltavano bancomat con il tritolo, 5 arresti a Trieste

12 Marzo 2014, ore 16,00: FONTE – Polizia di Stato –

Assaltavano bancomat e casse continue di supermercati utilizzando il tritolo per aprirli, ma durante l’ultimo colpo hanno trovato ad aspettarli le forze dell’ordine.

Sono cinque i criminali arrestati a Feltre (Belluno) nel blitz notturno di polizia e carabinieri che ha posto fine all’attività della banda. L’accusa nei loro confronti è di furto aggravato, anche se sono fortemente indiziati di essere gli autori di molti colpi messi a segno con lo stesso modus operandi.

Si tratta dell’epilogo di un’indagine denominata “Last bang” (ultimo botto), condotta dalla Squadra mobile di Trieste in collaborazione con i Carabinieri del locale Nucleo investigativo, coordinati dal Servizio centrale operativo (Sco) di Roma e dalla Procura della Repubblica triestina.

L’indagine nasce dall’analisi di tre colpi messi a segno lo scorso anno a Trieste, il 24 settembre, il 7 ottobre e il 30 dicembre, tutti con lo stesso metodo: sfondavano le saracinesche degli esercizi commerciali utilizzando auto rubate e poi facevano saltare le casseforti con il tritolo.

Gli investigatori sono riusciti ad individuare gli appartenenti al gruppo criminale, riuscendo anche a capire quale sarebbe stato il successivo colpo che avrebbero portato a termine.

Alle 3 del mattino gli agenti erano appostati nei pressi di un supermercato di Feltre e li stavano aspettando. Mentre i malviventi stavano per innescare l’esplosivo con dei cavi elettrici collegati a una batteria, è scattato il blitz e l’arresto di quattro ladri in flagranza di reato. Il quinto membro del gruppo è stato fermato dai carabinieri di Piove di Sacco, a Codevigo (Padova), con una seconda vettura appena rubata che sarebbe poi servita ai criminali per la fuga dopo il colpo.

Sul luogo del furto e nelle successive perquisizioni svolte nelle abitazioni degli arrestati, gli agenti hanno trovato oggetti per il travisamento, arnesi da scasso, materiale da innesco e un panetto da 200 grammi di esplosivo.

In base a questi elementi e ad altri emersi durante le indagini ancora in corso, gli investigatori ritengono che il gruppo criminale possa essere autore anche di altri colpi analoghi commessi in Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Veneto.

 

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