Caso Marò: perplessità dell’ONU

12 febbraio 2014:

Anche Ponzio Pilato se ne lavò le mani quando dovette decidere se crocifiggere Gesù o Barabba e lasciò la scelta al popolo.

In pratica è quello che sta per fare il segretario generale dell’ONU, Ban Ki-moon.

<E’ meglio che la questione venga affrontata bilateralmente piuttosto che col coinvolgimento delle Nazioni Unite – riferisce il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, ai reporter nel giorno in cui Emma Bonino, si e’ rivolta all’Alto Commissariato per i Diritti Umani sul caso dei due marò italiani trattenuti in India. In precedenza il portavoce di Palazzo di Vetro, Martin Nesirsky, aveva affermato a sua volta che la vicenda è considerata all’Onu come “un caso che riguarda i due Paesi”.>, si legge nel lancio d’Agenzia Ansa.

I panni sporchi si lavano in famiglia, quindi ce la dobbiamo rivedere con la Magistratura indiana, fra qualche giorno.

Grazie Signor Segretario Generale!

Una domanda però mi nasce spontanea: quando si redigono le Risoluzioni Onu perché i militari italiani, gli stessi colleghi di La Torre e Girone devono indossare il basco blu, lasciare le famiglie – che si stanno anche a stancare, visto l’elevato tasso di divorzi nelle Forze Armate – e devono partire per la cosiddetta missione di Pace dell’ONU?

Non mi tornano i conti, forse la colpa di questa mia disattenzione la devo imputare all’italiano, lingua che va ad interpretazione e ai traduttori che potrebbero sbagliare i sinonimi e i contrari.

Di queste interessanti missioni all’estero ho imparato che ci sono quelle dell’ONU e quelle della NATO, ed ho anche imparato che quando a qualcuno gli capita un “inghippo” se la deve cavare da solo, avevano ragione quei cittadini che due anni fa, volevano “sequestrare” i due Marò e non rimandarli in India.

Beata lungimiranza, visto che dove ti giro ti becchi sempre qualcuno che non si assume la responsabilità delle azioni.

Se salvano la testa, si paventa una condanna a 10 anni di reclusione, magari potrebbero chiedere gli arresti domiciliari in Italia, tanto farsa per farsa, questa vicenda rimarrà sicuramente un deprimente ricordo.

E domani che altro tipo di affermazione ci dobbiamo aspettare? Fino al 18 febbraio la fantasia può tranquillamente galoppare…. certo considerare l’Italia, un paese “terrorista” ce ne vuole…. Un tempo eravamo mafiosi: abbiamo fatto il salto di qualità e non ce ne siamo accorti?

Che pena!

Annamaria Cicchetti

 

Condividi

Commenti

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Sponsor

Articoli correlati