10 Settembre 2013 – ore 14,20 : FONTE – Polizia di Stato –
Nel pomeriggio di ieri la Squadra Mobile lagunare ha dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P presso il Tribunale di Venezia, a carico di Iulian Gabriel Croitor, 28 anni, romeno, il quale si è reso responsabile di almeno sette efferate rapine ai danni di signore anziane, tutte ultrasettantenni.
Le indagini hanno preso il via dall’episodio avvenuto il 28 novembre scorso, quando verso le ore 19.40, a Mestre, una signora di settant’anni rincasava presso la propria abitazione sita in zona Corso del Popolo e, mentre stava aspettando l’ascensore al pianterreno dello stabile, notava un giovane che tentava di aprire il portone d’ingresso: pensando fosse un condomino, gli apriva la porta, per poi dirigersi verso l’ascensore, seguita dall’uomo.
Mentre stava per entrare nella cabina, veniva violentemente aggredita alle spalle dal giovane che aveva fatto entrare, colpita con pugni alla testa ed in faccia fino a farla cadere a terra, mentre invocava aiuto. Nel contempo, all’anziana vittima l’aggressore strappava la collana in oro che indossava.
Ancora la 70enne gridava aiuto nel tentativo di farsi sentire da qualche condomino, ma veniva nuovamente brutalizzata con pugni al volto e alla testa: una volta portata a termine la rapina, il malvivente si dileguava velocemente, allontanandosi a piedi in direzione Corso del Popolo. Dato l’allarme, sul posto giungevano pattuglie della locale Squadra Mobile e Sezione Volanti della Questura di Venezia che soccorrevano la signora e acquisivano le prime informazioni utili alle indagini.
Il medico di guardia diagnosticava alla donna un “trauma facciale” con prognosi di 21 giorni salvo complicazioni. Il rapinatore era descritto dalla vittima come un uomo alto 185 – 190 cm, corporatura atletica, età apparente 25 – 30 anni, carnagione chiara, viso privo di barba e baffi, vestito con una tuta ginnica chiara con bordi blu, con i tratti somatici di una persona dei paesi dell’Est Europa. Un contributo importante alle indagini è stato fornito dal sistema di videosorveglianza a circuito chiuso in funzione nel palazzo, che aveva ripreso le fasi della violenta rapina.
Sul posto sono quindi intervenuti gli agenti della Polizia Scientifica della Questura di Venezia che hanno effettuato un minuzioso sopralluogo: nella circostanza, si evidenziava proprio l’impronta lasciata dalla mano del rapinatore, impronta che inserita nel sistema di riscontro AFIS dava esito positivo, risultando appartenere al cittadino romeno I.G.C.. I suoi dati erano stati inseriti nel sistema informatico a seguito di un controllo di Polizia effettuato in precedenza a Treviso. Recuperata la foto del rapinatore, veniva approntato un album fotografico e la vittima riconosceva senza ombra di dubbio il suo aggressore.
Le indagini, cui partecipava anche il Commissariato di Mestre, si indirizzavano presso alcuni compro oro della città, e proprio presso uno di questi si accertava che il giorno seguente alla rapina, il 29 novembre, il malvivente aveva venduto la collana rapinata incassando 820 euro. A questo punto si allargavano gli accertamenti su altri compro oro e si accertavano ulteriori dieci vendite di collane e bracciali in oro effettuati sempre dallo stesso.
Tale circostanza investigativa evidenziava così la figura di rapinatore seriale del romeno, rivisitando investigativamente altre dieci violente rapine aventi lo stesso modus operandi, commesse tra ottobre e novembre, di cui quattro a Venezia centro storico e sei a Mestre. Iniziavano quindi le ricerche del rapinatore seriale, diramando la foto dell’uomo a tutte le pattuglie sul territorio, ma il romeno, a quel punto, sembrava essersi dissolto nel nulla. Nel pomeriggio del 22 marzo scorso, in via Cavallotti a Mestre,gli agenti della Squadra Volante controllavano un uomo somigliante al rapinatore: portato in Questura e sottoposto a rilievi dattiloscopici ne veniva accertata l’identità, sottoponendolo a fermo di indiziato di delitto di rapina aggravata, commessa il 28 novembre scorso, ai danni della 70enne aggredita a Mestre mentre rincasava.
Dalla perquisizione personale effettuata nei confronti del malvivente veniva rinvenuto un biglietto ferroviario Amburgo- Venezia, datato 21 marzo, a riprova che era appena tornato a Mestre e, se non fermato, avrebbe messo a segno altre odiose e violente rapine, scegliendo le proprie vittime tra donne ultrasettantenni non in grado di opporre le benché minima difesa. Accertamenti sono ora in corso anche tramite il collaterale Interpol tedesco, attivato al fine di verificare se anche in Germania I.G.C. abbia commesso rapine o reati dello stesso genere. Le indagini della Squadra Mobile lagunare sono quindi proseguite, raccogliendo ulteriori gravi indizi di reità a carico dello stesso, accertando le sue responsabilità di rapinatore seriale anche per altre violente aggressioni ad anziane vittime, permettendo quindi, nella giornata di ieri, di ottenere dal G.I.P. la custodia cautelare in carcere in attesa del processo.