06 Maggio 2013 – ore 17,30 :FONTE – Arma dei Carabinieri Comando Provinciale di Roma –
Dalle prime luci dell’alba, i Carabinieri del Gruppo di Roma hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Roma, nei confronti di 12 persone (8 in carcere, 2 agli arresti domiciliari e 2 da sottoporre all’obbligo di dimora), di età compresa tra i 21 e i 49 anni, ritenute responsabili di gestire un traffico di sostanze stupefacenti, in particolare cocaina, nella nota zona della “Magliana”, per un giro d’affari di 50mila euro al mese. I Carabinieri della Stazione Roma Villa Bonelli, nel corso dell’indagine, che convenzionalmente è stata denominata “Angelus”, coordinata dalla DDA di Roma, hanno accertato che la banda, multietnica, aveva una struttura gerarchica con a capo un 21enne di origini greche e vi facevano parte altri di origini italiane, egiziane, brasiliane, somale. Circa venti le perquisizioni, presso le abitazioni degli arrestati e degli altri indagati, dove sono già state rinvenute 2 pistole, una calibro 7,65 predisposta per applicare il silenziatore con matricola abrasa e una calibro 38 modificata. Migliaia le dosi di cocaina sequestrate.
Quattro dei destinatari di OCC sono accusati di associazione armata finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e i restanti 8 di detenzione e spaccio di stupefacenti nel quartiere romano della Magliana. Nella medesima operazione di polizia giudiziaria sono state altresì denunciate a piede libero altre 10 persone, tra cui una donna, coinvolte a vario titolo nell’attività di spaccio.
L’inizio dell’attività investigativa che ha portato all’emissione dei provvedimenti cautelari risale al gennaio 2012, quando i Carabinieri della Stazione di Roma Villa Bonelli, dipendenti dalla Compagnia di Roma Eur, nello svolgimento dei quotidiani servizi di pattugliamento del territorio, hanno effettuato una serie di sequestri ravvicinati di singole dosi di cocaina a carico di giovani consumatori della Magliana.
Ne scaturiva dunque una più approfondita attività investigativa che, condotta anche con l’ausilio di intercettazioni, riscontrate da numerosi servizi di osservazione, controllo e pedinamento nelle principali aree di aggregazione del quartiere (in particolare i porticati di via dell’Impruneta), ha consentito di individuare una fitta rete di soggetti che, pressoché giornalmente, soprattutto in ore tardo serali e notturne, incontravano, anche per pochi secondi, un garagista di origini egiziane, detto Billy-Bibo,. Dalle conversazioni telefoniche intercorse sull’utenza del garagista, utilizzando dei termini in codice ben conosciuti dagli acquirenti (“benzina”, “biglietti”, “cane” per indicare la sostanza stupefacente richiesta e “gatto” per indicare in generale le armi) giornalmente riforniva una vasta clientela, e che solitamente fissava gli incontri con gli acquirenti nella piazzetta di Via Lari, nel quartiere Magliana, sotto i porticati di via dell’Impruneta, ovvero presso il garage in cui lavorava come dipendente, al Portuense. Le indagini evidenziavano che il garagista, nell’attività di spaccio, operava in posizione di “subordinazione” rispetto a tale Angelo, successivamente identificato in un 21 enne di origini greche, ricevendo da questo ordini e disposizioni relative alla vendita della cocaina e al modo in cui approvvigionarsi. La sostanza stupefacente era solitamente custodita presso l’abitazione di un 23enne che lavora come addetto in un’impresa di pompe funebri, detto Crepino. Le successive investigazioni consentivano ben presto di individuare una vera e propria associazione per delinquere finalizzata al traffico di cocaina i cui membri si identificavano proprio negli arrestati: Angelo, procacciatore dello stupefacente e coordinatore delle diverse fasi dell’attività di spaccio, Billy-Bibo, con il ruolo di partecipe, coadiuvando il capo e provvedendo alla vendita a terzi dello stupefacente e alla raccolta dei proventi dell’attività di spaccio, Crepino, con il ruolo di partecipe provvedendo alla custodia dello stupefacente e, in qualche caso, alla cessione dello stupefacente, un altro romano 24 enne, con il ruolo di partecipe provvedendo alla custodia dello stupefacente, alla preparazione e, in qualche caso, alla cessione dello stupefacente, e gli altri con il ruolo di partecipi provvedendo alla vendita a terzi dello stupefacente. Ad aggravare ulteriormente la condotta criminale dei participi all’organizzazione concorre il fatto che la stessa avesse la disponibilità di armi; in particolare, nel corso delle indagini sono state sequestrate una pistola cal. 7,65 con caricatore, priva di marca e con matricola abrasa, predisposta per l’applicazione di un silenziatore, rinvenuta presso l’abitazione di uno di loro, nonché un’altra pistola modificata cal. 38, rinvenuta nella disponibilità del garagista.
Svincolati da tale associazione ma accomunati dal fatto di approvvigionare di cocaina i medesimi acquirenti, i restanti soggetti arrestati, appartenenti al medesimo contesto criminale.
L’indagine “Angelus” ha complessivamente permesso di rinvenire e porre sotto sequestro 250 g di cocaina e 2.500 euro in contanti provento attività illecita.