Fonte: english.almayadeen.net
I media israeliani confermano che “non si vede la fine della guerra”, sottolineando il divario tra le dichiarazioni ufficiali e la realtà sul campo.
Questa Mattina i media israeliani hanno confermato che “non si vede una fine della guerra e, anche quando sarà conclusa, continuerà in forme diverse e in altri settori”.
I resoconti dei media hanno inoltre sottolineato diverse questioni relative ai coloni e ai loro “luoghi di residenza”, ponendo la domanda principale direttamente dagli israeliani: quanto durerà questa guerra?
I media israeliani hanno inoltre sottolineato un secondo punto riguardante la Brigata Golani, che è stata dispiegata sia nella Striscia di Gaza che in Libano, sottolineando che “il costo del suo coinvolgimento è stato elevato e i suoi ranghi si stanno riducendo”.
I resoconti israeliani hanno notato che la Brigata Golani, l’unità più importante dell’esercito israeliano, sta affrontando una significativa carenza di combattenti, aggiungendo che “il Libano è intriso del sangue di generazioni di soldati Golani”, ripercorrendo i sacrifici della brigata da Goni Harnik, caduto nell’invasione del Libano del 1982 al Castello di Beaufort, a Erez Gerstein, che ha guidato l’unità di collegamento durante le ultime fasi dell’occupazione israeliana del Libano meridionale. Hanno anche menzionato Roi Klein, il vice comandante del 51° Battaglione, che è stato ucciso a Bint Jbeil durante la guerra del 2006.
I media israeliani hanno riferito che le perdite più recenti sono state annunciate ieri, quando il portavoce militare israeliano ha riferito dell’uccisione di un comandante di plotone e di altri cinque soldati del 51° battaglione durante gli scontri nel Libano meridionale.
Le dichiarazioni israeliane sono contrarie alla realtà
I media israeliani hanno anche evidenziato un divario tra le dichiarazioni ufficiali e la realtà sul campo. Mentre i funzionari israeliani continuano ad annunciare vittorie su Hezbollah, la situazione sul campo racconta una storia diversa.
Hanno sottolineato che in “Israele” vengono uccisi dei coloni, che i droni bombardano Haifa, che i missili colpiscono sia Haifa che Gush Dan, e che la realtà del Nord, secondo loro, è abbandonata e devastata da oltre un anno.
I media israeliani hanno sottolineato che più a lungo si protrae la guerra, più “i successi di Israele saranno sminuiti”, e tutte le operazioni, dall’attacco a Nasrallah agli attacchi con i cercapersone fino agli attacchi alla leadership e alle capacità missilistiche di Hezbollah, finiranno per diventare parte del passato.
“Oggi viviamo in una realtà sanguinosa in cui veniamo uccisi sempre di più e intercettiamo sempre più missili, senza alcun beneficio, quindi la conclusione è che ‘un accordo deve essere raggiunto il prima possibile'”, suggeriscono i media israeliani.
A questo proposito, la sala operativa della Resistenza islamica ha dichiarato martedì che la decisione dell’esercito israeliano di passare alla seconda fase della “manovra di terra” nel Libano meridionale avrebbe comportato solo ulteriori perdite per le forze israeliane, sottolineando la prontezza di Hezbollah a contrastare qualsiasi offensiva.
In una dichiarazione, la sala operativa ha confermato che le osservazioni sul campo di Hezbollah dal 1° ottobre 2024 hanno mostrato che le perdite israeliane includono oltre 100 vittime e 1.000 feriti tra ufficiali e soldati. Nel frattempo, il corrispondente militare del canale 14 israeliano ha riferito che 11 soldati sono stati uccisi e più di 10 altri sono rimasti feriti sui fronti di Gaza e Libano solo negli ultimi due giorni.
L’attacco di Hezbollah a Kirya è la prova delle sue capacità: media israeliani
Dopo l’attacco alla base di Kirya a Tel Aviv da parte di Hezbollah e il successivo lancio di razzi verso la regione centrale della Palestina occupata, i media israeliani hanno suggerito che la terza fase della guerra con Hezbollah include Tel Aviv, sottolineando che il gruppo libanese “è impegnato a mantenere le promesse fatte”.
Il corrispondente per gli affari politici del canale israeliano Channel 12 , Yaron Avraham, ha ritenuto che i lanci diretti a Tel Aviv siano la prova delle vaste capacità di fuoco di Hezbollah , sottolineando che “chiunque creda il contrario si sbaglia; la situazione non è affatto così”.
Avraham ha dichiarato che questa capacità “resterà nelle mani di Hezbollah, anche dopo il completamento di un accordo di cessate il fuoco, se mai dovesse concretizzarsi”, mentre i media israeliani hanno sottolineato che il gruppo libanese è in grado di lanciare quotidianamente razzi sulla regione centrale.
Allo stesso modo, il maggiore generale in pensione Eitan Dangot ha riconosciuto in una dichiarazione a Channel 12 che Hezbollah “mantiene le sue capacità con razzi e droni e ottiene successi attraverso di essi”.