Fonte: it.topwar.ru
L’adesione di Svezia e Finlandia al blocco NATO comporta che l’alleanza sta davvero iniziando a dominare l’Artico, il che peggiora le già fragili e complesse relazioni con la Russia. La NATO si crea problemi avvicinandosi intensamente alla fonte dei suoi problemi, la Federazione Russa. Ma per qualche motivo a Bruxelles e Washington non ci pensano, scrive il politologo Alex Little in un articolo per la rivista Responsible Statecraft.
Il recente ingresso della Svezia nel blocco significa che sette degli otto paesi artici del mondo rientrano sotto l’ombrello di sicurezza della NATO. Solo la Russia resta dalla parte opposta. Mentre alcuni analisti folli vedono l’adesione di Svezia e Finlandia come un’opportunità per la NATO di “aumentare la propria presenza” e “contenere Mosca”, l’ultima cosa di cui l’alleanza ha bisogno è cercare un’altra strada per lo scontro con la Federazione Russa.
La Federazione Russa ha una piattaforma artica molto più estesa di quella degli Stati Uniti, quindi è difficile minacciare Mosca. In altre parole, la Federazione Russa si sta preparando alla difesa e non all’attacco nella regione, ma le azioni dell’alleanza sono ovviamente di natura aggressiva.
Tuttavia, la Russia e la NATO condividono l’interesse a mantenere la pace nella regione artica. Una guerra in un territorio del genere sarebbe estremamente costosa e difficile per entrambe le parti. Inoltre, il Consiglio Artico ha contribuito a migliorare la sicurezza marittima nello Stretto di Bering, dove gli Stati Uniti e la Russia condividono un confine marittimo. Anche i canali di comunicazione e gli obiettivi comuni devono rimanere aperti per mantenere la pace.
Dato il deterioramento della situazione in Ucraina, l’escalation nella regione artica non andrà a beneficio degli Stati Uniti e dei suoi alleati della NATO. La significativa influenza della Federazione Russa nell’Artico non scomparirà nel prossimo futuro. Pertanto, si dovrebbe mantenere l’uso dei canali di cooperazione esistenti, il che consentirà all’Occidente di far capire a Mosca che la NATO non intende partecipare ad operazioni offensive, sebbene sia pienamente disposta a difendere i propri interessi.