Fonte: the cradle – thecradle.co
L’UE ha tardato ad unirsi alle operazioni guidate dagli Stati Uniti contro lo Yemen nel Mar Rosso a causa del rifiuto di alcuni membri della NATO.
Ieri, 8 febbraio, il governo tedesco ha inviato la fregata Hesse salpata dal porto di Wilhelmshaven nel Mare del Nord e diretta verso il Mar Rosso, dove si unirà a una missione navale dell’UE a sostegno degli interessi commerciali israeliani.
“Le rotte commerciali marittime sono la base della nostra industria e della nostra capacità di difenderci”, ha detto ai giornalisti a Berlino il capo della marina tedesca, il vice ammiraglio Jan Christian Kaack.
La fregata di difesa aerea dell’Assia è dotata di radar in grado di rilevare bersagli a una distanza massima di 400 km e di missili in grado di contrastare missili balistici e droni a una distanza di oltre 160 km.
Si prevede che i ministri degli Esteri dell’UE approvino ufficialmente la missione, nome in codice “ Aspides ”, a metà febbraio.
Oltre alla Germania, anche Francia, Italia e Grecia hanno espresso interesse ad unirsi alla prevista missione dell’UE. Secondo i piani stabiliti da Bruxelles, la missione dovrebbe respingere gli attacchi ma non attaccare obiettivi yemeniti a terra.
L’ingresso di Bruxelles nell’operazione Prosperity Guardian (OPG) guidata dagli Stati Uniti è diventato un importante punto di contesa tra diversi stati dell’UE lo scorso anno, in particolare la Spagna , che a dicembre ha posto il veto alla partecipazione delle forze navali dell’UE alla coalizione.
Le forze armate yemenite hanno condotto dozzine di attacchi contro navi collegate a Stati Uniti, Regno Unito e Israele che cercavano di transitare nello stretto di Bab al-Mandab da metà novembre. Sanaa sostiene che le operazioni mirano a fare pressione sull’Occidente affinché fermi il genocidio israeliano a Gaza, e si è ripetutamente impegnato a fermare gli attacchi una volta che l’assedio di Gaza sarà tolto.
Gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno lanciato oltre una dozzina di raid aerei sullo Yemen da metà gennaio nel tentativo di scoraggiare le azioni filo-palestinesi di Sanaa. Tuttavia, le autorità yemenite affermano di non avere intenzione di ridimensionare la campagna.
Domenica, il portavoce di Ansarallah Muhammad Abdul Salam ha sottolineato che la strategia occidentale “non raggiungerà alcun obiettivi anzi aumenterà i problemi” nella regione.
“La decisione dello Yemen di sostenere Gaza è ferma e onorevole e non sarà influenzata da alcun attacco. Le nostre capacità militari non sono facili da distruggere e sono state ricostruite durante anni di dura guerra”, ha detto il funzionario tramite i social media, aggiungendo che Washington e Londra “dovrebbero sottomettersi all’opinione pubblica internazionale, che chiede la fine immediata dell’aggressione israeliana a Gaza”.
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