Fonte: Stato Maggiore Esercito
Ieri mattina, il capo di stato maggiore dell’Esercito, generale di corpo d’armata Pietro Serino, e il sottocapo di stato maggiore dell’Esercito, generale di corpo d’armata Gaetano Zauner, hanno reso gli onori ai vessilli che hanno lasciato il Sacrario delle Bandiere di Roma, per essere assegnati ai reparti comando e supporti tattici delle grandi unità dell’Esercito Italiano.
Il gen. c.a. Serino ha sottolineato come il conferimento di una “nuova vita ad alcune tra le più gloriose unità della Forza Armata” e l’assegnazione dei loro Vessilli, dei nominativi e delle mostreggiature ai reparti comando e supporti tattici sia, di fatto, il riconoscimento del loro “essenziale ruolo per la funzionalità dell’Esercito moderno”. Rivolgendosi ai comandanti dei reparti ha aggiunto: “Queste Bandiere torneranno a marciare alla testa degli uomini e delle donne dei vostri Reparti che sono pronti ad ereditarne le gloriose tradizioni!”
L’Esercito, infatti, nel segno della continuità e in virtù del legame ideale che lega i soldati di oggi agli eroi del passato, ha deciso di assegnare a tredici reparti comando e supporti tattici le insegne e la denominazione di unità soppresse nel corso dei vari provvedimenti di riordino della Forza Armata e che hanno scritto pagine gloriose della storia militare italiana.
La Bandiera di Guerra, o Stendardo, per le unità dell’Arma di Cavalleria, accompagna un reparto militare sia in tempo di pace sia in combattimento. È il simbolo dell’onore dell’unità militare che lo custodisce e rappresenta le sue tradizioni, la sua storia e il ricordo dei suoi Caduti.
Il Sacrario delle Bandiere, presso il Vittoriano, custodisce le Bandiere di Guerra dei reparti disciolti di Esercito, Aeronautica, Carabinieri e dei Corpi Armati dello Stato nonché le Bandiere di Combattimento delle unità in disarmo della Marina Militare dal 1935.
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