Gli artiglieri delle “Volòire” festeggiano 191 anni di tradizioni
Fonte: KFOR – Regional Command West (RC-W)
I Kepì del contingente italiano in Kosovo, impegnati nella missione “Joint Enterprise” della NATO, hanno celebrato in data odierna il 191° anniversario delle “Batterie a Cavallo”.
Il colonello Marco Javarone, Comandante del Regional Command West nonché Comandante del Reggimento Artiglieria Terrestre “A Cavallo”, dopo un alzabandiera solenne e la resa degli onori ai caduti, ha ricordato ai suoi uomini gli esemplari valori etici e le eccellenti doti professionali che hanno ispirato negli anni le “Batterie a Cavallo”, auspicando che tali valori possano essere da monito, oggi come allora, per tutti i giovani soldati nell’assolvimento dei compiti assegnatigli. I numerosi artiglieri presenti nel contingente italiano, radunati sul “TOA SQUARE” di Camp Villaggio Italia, hanno successivamente concluso la cerimonia con la lettura della Preghiera dell’Artigliere al grido “Volòire!”.
In un secondo tempo il Colonnello Javarone ha commemorato l’anniversario in videoconferenza con la sede del Reggimento di Vercelli, il 2° Gruppo Equestre di Milano, le autorità locali e le Associazioni Combattentistiche e d’Arma.
Il Reggimento Artiglieria “A Cavallo” è il diretto continuatore delle gloriose “Batterie a Cavallo” che, propugnate da Alfonso La Marmora, furono costituite l’8 aprile 1831 in seguito al riordinamento dell’artiglieria del Regno Sardo, su deliberazione della Regina Maria Cristina di Borbone con Regie Patenti.
Le “Volòire”, così battezzate dai Piemontesi per l’andatura rapida sul terreno vario e per la capacità di appoggiare con prese di posizione al galoppo le cariche della cavalleria, si differenziavano dall’artiglieria da campagna per la posizione che era stata assegnata ai serventi durante il movimento: tutti a cavallo, anziché seduti sugli avantreni o sugli assali dei pezzi.
Il contingente multinazionale a guida italiana, su base Reggimento Artiglieria Terrestre “A Cavallo” della Brigata Pozzuolo del Friuli, opera secondo tre linee direttrici tese a garantire la sicurezza del Monastero di Decane, a monitorare la libertà di movimento nel settore occidentale del Kosovo e a favorire lo sviluppo economico e sociale della popolazione kosovara attraverso i progetti della Cooperazione Civile e Militare (CIMIC).
@Fonte: KFOR – Regional Command West (RC-W)