02 Dicembre 2021: FONTE – Marina Militare Comando Marittimo Sud –
Il 3 dicembre alle ore 10.00 sarà celebrata a Taranto la Santa Messa presso la basilica di San Cataldo
Ogni 4 dicembre le donne e gli uomini della Marina Militare e quanti operano per essa, nel ritrovarsi con le comuni origini e valori, festeggiano solennemente la loro Santa Patrona.
Il Comando Marittimo Sud e il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco festeggeranno congiuntamente la ricorrenza di Santa Barbara, Patrona della Marina Militare e del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, anticipandola al giorno 3 dicembre. Di seguito il programma degli eventi:
- ore 10.00, Basilica Cattedrale “San Cataldo” in Via Duomo
Santa Messa solenne, presieduta dall’Arcivescovo di Taranto, Mons. Filippo Santoro, e concelebrata dai Cappellani Militari presenti in sede.
Presenzieranno alla celebrazione il Comandante Marittimo Sud, Ammiraglio di Divisione Salvatore Vitiello, il Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco di Taranto, dott. Ing. Pierpaolo Patrizietti, autorità civili, militari e religiose della città, oltre alle rappresentanze di personale della Marina Militare, dei Vigili del Fuoco e delle Associazioni d’Arma e Combattentistiche.
La Fanfara di Presidio eseguirà, prima dell’inizio della Santa Messa, alcuni brani musicali in piazza Duomo, nei pressi dell’ingresso della Basilica Cattedrale.
- ore 11.00 (circa), in uscita dalla Basilica Cattedrale al termine della Santa Messa
Defilamento della Fanfara di Presidio, con esecuzione di brani musicali, da piazza Duomo sino al Monumento al Marinaio in Corso due Mari, percorrendo via Duomo, piazza Castello ed attraversando il ponte girevole.
- ore 11.15 (circa), in Corso due Mari (marciapiede sud, lato Canale Navigabile)
La Fanfara di Presidio, schierata nei pressi del Monumento al Marinaio, eseguirà l’Inno Nazionale.
Durante l’esecuzione dell’Inno, due Vigili del Fuoco, appartenenti al Nucleo specialisti Speleo-Alpino-Fluviale (S.A.F.), si caleranno dalla sommità del Castello Aragonese fin giù alla banchina, lato Canale, dispiegando due cortine tricolori sugli spalti esterni, ai lati della scalinata che consente l’accesso al mare.
Seguiranno sino alle ore 12.30, presso gli stand allestititi in loco, attività promozionali della Marina Militare ed eventi dimostrativi legati al progetto “Scuola sicura”, in collaborazione con i Vigili del Fuoco ed alcune scuole di Taranto.
Brevi cenni sulla vita di Santa Barbara: Si narra che Barbara di Nicomedia in Bitinia fu rinchiusa in una torre e poi condotta al martirio per la sua indomata fede cristiana osteggiata dal padre pagano Dioscoro. La martire fu dapprima condannata ad essere bruciata viva ma, una volta sul rogo, le fiamme si spensero al contatto col suo corpo senza riuscire ad avere alcun effetto su di lei. Fu poi condannata alla decapitazione per mano del suo stesso padre che al “quattro del mese di Dicembre, regnante Massimiano Imperatore, ed essendo preside Marziano…” (circa nel 228 d.C.), fu incenerito da un fulmine celeste, simbolo della morte immediata senza la possibilità di redimersi.
La martire, nell’imminenza del supremo sacrificio, pregò Gesù: “…tu che tendesti i cieli e fondasti la terra e rinchiudesti gli abissi, il quale comandasti ai nuvoli che piovessero sovra i buoni e sovra i rei, andasti sopra il mare e riprendesti il tempestoso vento, al quale tutte le cose obbediscono, esaudisci per la tua misericordia infinita l’orazione della tua ancilla… Pregoti il Signore mio Gesù, se alcuna persona a tua laude farà memoria di me e del mio martirio,…mandali grazia per tua misericordia”…
Da queste espressioni e racconti si percepisce l’intenso intreccio che lega Santa Barbara agli uomini della Marina Militare del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.
La leggenda spiega le ragioni per cui subito dopo l’invenzione della polvere da sparo, presso ciascun magazzino di munizioni, in particolare sulle navi da guerra, per devozione alla vergine di Nicomedia, è presente sulle pareti un’immagine della Santa perché siano preservati dal fuoco e dai fulmini celesti i depositi delle polveri che si chiamano appunto “Santabarbare”.
© MARINA MILITARE COMANDO MARITTIMO SUD