24 Settembre 2021: FONTE – Aeronautica Militare –
I Diavoli Rossi
L’impegno profuso in Italia ed all’Estero con un unico denominatore: servire il Paese
Il 6° Stormo “Alfredo Fusco” nasce a Campoformido (UD) il 15 gennaio 1936 e di certo, in questi 85 anni di stoia aeronautica, il mutare degli assetti geo-politici e delle esigenze operative ha mutato radicalmente il modo di concepire uno Stormo. Basti pensare al fatto che da uno strumento essenzialmente votato alle operazioni durante la seconda Guerra Mondiale, conducendo attività nel Mediterraneo ed in Africa Settentrionale, oggi lo Stormo conduce attività essenzialmente rivolte al servizio del cittadino, adoperando lo strumento del potere aereo declinato sotto una nuova veste.
Di recente il 6° Stormo ha profuso un forte impegno nell’ambito della ricognizione aerea sul territorio nazionale, utilizzando le attività di ricognizione e di fotointerpretazione in caso di pubblica necessità, come ad esempio la ricognizione per la stima dei danni a seguito di calamità naturali o il supporto alle Forze dell’Ordine per il contrasto alla criminalità organizzata.
Ma le caratteristiche precipue messe in campo dagli assetti del 6° Stormo, oltre che per le situazioni appena descritte, sono efficacemente utilizzate anche in ambito ambientale: infatti, in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente, nell’ultimo periodo le capacità ricognitiva del Tornado è stata impiegata nel contrasto a fenomeni di inquinamento inerenti alcune zone esposte al rischio ambientale. Tramite l’acquisizione di immagini e la successiva analisi ed elaborazione è stato possibile controllare abbandoni ed accumuli sospetti di rifiuti al fine di scongiurare eventuali tossici ed anche di accertare la presenza di potenziali sversamenti che interessassero falde acquifere, corsi d’acqua o zone costiere. Questi aspetti in campo nazionale non hanno sostituito, ma si sono affiancati all’impegno storico che ha caratterizzato in questi ventuno lustri il 6° Stormo.
Il compito di pianificare e coordinare l’addestramento e l’approntamento delle capacità in base ai piani nazionali e NATO/UE per l’ingaggio di precisione, il supporto alle forze di superficie e la ricognizione nello spettro Elettro-ottico/ Infrarosso ed elettromagnetico continua ad essere la missione precipua dello Stormo. Questa mission viene declinata in Italia, tramite l’addestramento degli equipaggi per il velivolo Tornado svolto proprio presso l’aeroporto di Ghedi e curato dal 102° Gruppo Volo e all’estero, attraverso l’impegno profuso dagli altri due Gruppi Volo presenti sul sedime aeroportuale ovvero il 154° ed il 155° Gruppo Volo.
Già nel 2014, infatti, 4 Tornado IDS sono stati rischierati sulla Base di Al Jaber in Kuwait, nell’ambito dell’operazione Inherent Resolve a supporto della coalizione internazionale per far fronte alla crisi mediorientale in corso e alla lotta contro DA’ESH. L’esperienza è stata replicata lo scorso anno, quando nell’agosto del 2020 altri 4 velivoli Tornado sono tornati in Kuwait realizzando, in circa nove mesi di attività, circa 4000 ore di volo e raccogliendo informazioni su circa 5000 target al suolo. Numeri importanti che dimostrano come la dedizione, la preparazione e l’impegno del personale dell’Aeronautica possano essere sempre messi al servizio del cittadino, sia in Italia che all’estero.
Il 6° Stormo, organizzato in tre Gruppi Volo, opera coi velivoli A-200A Tornado con capacità di attacco al suolo, ingaggio di precisione, supporto alle forze di superficie, conversione operativa degli equipaggi assegnati e ricognizione aerea in caso di calamità naturali.
Il 102° Gruppo, fondato il 1 maggio 1942, ha partecipato alla II Guerra Mondiale sui cieli del Mediterraneo centrale, sul fronte greco e su quello balcanico. Il Gruppo Volo è soprannominato “I Paperi” poiché sin dal 1956 è stata adottata l’insegna del papero per rappresentare gli equipaggi. Dal 1993 è dislocato sull’aeroporto di Ghedi dove, sin dal 1999, ha assunto il ruolo di Unità di Conversione Operativa, curando l’addestramento dei giovani piloti impiegati sulla linea Tornado e divenendo un punto di eccellenza nel panorama formativo ed addestrativo dell’Aeronautica Militare.
Il 154° Gruppo è soprannominato “I Diavoli Rossi” e fu costituito il 25 ottobre 1940 sulla base albanese di Berat. Le eroiche imprese dei suoi piloti durante la II Guerra Mondiale sono significative a e rappresentate dalla bandiera del 154° Gruppo Volo, decorata con la Medaglia d’Argento al Valore Militare. Fu sciolto al termine della guerra per poi essere ricostituito, il 1° settembre 1952 in seno al 6° Stormo di Ghedi. Gli equipaggi di volo sui velivoli Tornado conducono operazioni cinetiche, di ricognizione e di interdizione.
Il 155° Gruppo denominato “Pantere Nere” nacque a Ciampino (RM) il 15 gennaio 1941 ed anch’esso fu impegnato nel Secondo Conflitto Mondiale, dapprima sul fronte libico e successivamente in vari teatri del mediterraneo. Negli anni del dopoguerra, viene dislocato sul 6° Stormo nel 1951 per poi essere trasferito a Piacenza in concomitanza della fondazione del 50° Stormo. In seguito alla chiusura di quest’ultimo, ha fatto ritorno a Ghedi il 14 settembre 2016. Le Pantere Nere agiscono nell’ambito dell’ Electronic Warfare operando con i velivoli ECR (Electronic Combat Reconnaissance) e sono specializzati nella soppressione delle difese aeree avversarie.
La Storia
Il 6° Stormo è costituito a Campoformido il 15 gennaio 1936. Nel giugno 1940 i Gruppi del 6° Stormo sono in Puglia (2° Gruppo) e in Sardegna (3° Gruppo). Il 2° Gruppo opera nel Mediterraneo e in Africa Settentrionale. Rimpatriato nel luglio 1941, partecipa alle operazioni nel Mediterraneo con i nuovi RE 2001. In Africa settentrionale opera anche il 3° Gruppo. Rientrato in Italia nel febbraio 1942 con il Me 109G, è sciolto a seguito dell’armistizio. Il 6° Stormo è ricostituito a Treviso il 1° gennaio 1951 con i P-51 del 155° Gruppo. Divenuto più tardi 6^ Aerobrigata, il Reparto si trasferisce a Ghedi incorporando il 154 e successivamente il 156 (1953). E’ quindi la volta degli F 84F, con i quali costituisce la Pattuglia Acrobatica dei “Diavoli Rossi”. Dal ’57 al ’59 i Diavoli Rossi si esibiscono in Olanda, Belgio, Spagna e America Settentrionale; negli USA l’esibizione ha luogo durante il Congresso Mondiale del Volo e l’Armed Force Day. Nel 1957, a seguito dell’evoluzioni effettuate in Olanda, Squarcina e i suoi sono proclamati dalla stampa internazionale “LA PRIMA PATTUGLIA ACROBATICA DEL MONDO OCCIDENTALE” e tali rimarranno fino al 1959, anno in cui passeranno le consegne ai “Lanceri neri”. Nel 1963 fa la sua comparsa l’F-104 G e quattro anni dopo il reparto riassume la denominazione di 6° Stormo. In questo periodo e fino agli inizi degli anni ’80 lo Stormo consegue brillanti risultati nelle esercitazioni NATO nelle quali è periodicamente coinvolto. Nel frattempo il 155 e il 156 lasciano lo Stormo, destinati l’uno al 50° Stormo di Piacenza (1 ottobre 1964) e l’altro al 36° Stormo di Gioia del Colle (BA) (15 giugno 1966). Nel 1982 viene consegnato il primo “Tornado”. Dal 1985 al 1990 il 155° Gruppo torna a far parte del 6° Stormo per poi essere assegnato al 50°. Dal 1993 nel 6° Stormo è inquadrato il 102° Gruppo, proveniente dal 5° Stormo di Rimini. Dopo la guerra del Golfo, il 6° Stormo torna in azione nei cieli dei Balcani e il 3 novembre 1999, con la chiusura del T.T.T.E. (Tornado Trinational Training Establishment) di Cottesmore, viene costituito il G.I.O. (Gruppo Istruzione Operativa) poi confluito nel 102° Gruppo OCU.
Nel corso degli anni gloriose gesta ed imprese aeronautiche hanno consentito alle donne, agli uomini ed ai mezzi del 6° Stormo di rispondere sempre presente in Italia ed all’Estero. Il costante addestramento quotidiano assieme alla capacità di reagire in maniera proattiva ai nuovi stimoli, hanno reso i Diavoli Rossi interpreti di primo livello della “mission” dell’Aeronautica Militare, oggi così come 85 anni fa. Unità di volo dell’Aeronautica Militare con capacità di attacco al suolo e ricognizione, è stata sempre impiegata nei vari teatri di crisi internazionale. In particolare, nel ventennio 1991 – 2011, il 6° Stormo ha preso parte, operando sia dalla base madre di Ghedi che da altre basi nazionali o estere, a tutte le operazioni militari in cui l’Italia è stata chiamata, ovvero nel golfo persico, in più occasioni nei Balcani, in Afghanistan, Libia e Kuwait.
© AERONAUTICA MILITARE