06 Aprile 2021: FONTE – Marina Militare –
L’addestramento dei soccorritori militari del comparto Forze Speciali della Difesa. Molte le personalità di spicco del mondo accademico sanitario.
Le Forze Speciali operano principalmente in scenari caratterizzati da livelli elevati di rischio fisico, nei quali non sempre è possibile assicurare assistenza sanitaria diretta da parte di personale medico e/o infermieristico. Per questa ragione, dal 2019, il servizio sanitario di COMSUBIN svolge un’attività formativa finalizzata ad incrementare il livello addestrativo del personale delle Forze Speciali abilitato come “Soccorritore Militare” e del personale sanitario di supporto al comparto Forze Speciali della Difesa.
A tal proposito, presso il Raggruppamento Subacquei ed Incursori “Teseo Tesei” si è svolto il “Workshop Nettuno” dal 22 al 26 Marzo 2021 (in stretta aderenza ai protocolli anti-COVID), organizzato dal Comando Operativo Forze Speciali (COFS) ed assegnato come lead al Gruppo Operativo Incursori (GOI) ed esclusivo nel panorama della Medicina di Combattimento in supporto alle Operazioni Speciali della Difesa, il cui tema centrale è stato il Prolonged Field Care (PFC), ossia la stabilizzazione del ferito grave in contesto operativo, in attesa dei soccorsi avanzati e dell’assistenza medica definitiva. Il COFS contribuisce direttamente da tempo alla specializzazione di operatori Forze Speciali di tutte le Forze Armate e dell’Arma dei Carabinieri inviandoli alla frequenza di specifici corsi all’estero e organizzando attività di approfondimento di alcuni giorni nelle sedi stanziali, come nella più recente presso il GOI, sia per condividere le esperienze e best practices, anche emerse in impieghi reali, sia per avvalersi delle eccellenze sanitarie nazionali. Le esperienze in campo internazionale come le attività operative stanno confermando la necessità di sempre più specifiche competenze degli operatori medic delle Forze Speciali per poter intervenire in soccorso di colleghi anche nel vivo dei contesti operativi, con la tempestività indispensabile per accrescere le possibilità di sopravvivenza e di preservazione delle funzioni vitali. In tal senso la Difesa ha svolto un intenso lavoro di analisi interna per giungere, di concerto con le autorità sanitarie nazionali, al superamento degli ostacoli normativi per lo sviluppo di queste capacità.
A sottolineare il significato e l’importanza dell’evento, e condividere le prospettive, hanno presenziato il Gen. S.A. Nicola Lanza de Cristoforis, Comandante del COFS, il Vice Ispettore Generale della Sanità Militare Brigadier Generale (CC) Sebastiano Fallo, l’Ammiraglio Ispettore Riccardo Guarducci, Capo del Corpo Sanitario della Marina Militare e Ispettore di Sanità e il Colonnello Di Liberato dell’Istituto di Perfezionamento e Addestramento in Medicina Aeronautica e Spaziale, oltre a rilevanti presenze del mondo accademico e scientifico nei settori della medicina d’urgenza, anestesia e rianimazione ed ortopedia.
Nelle prime due giornate, la Dott.ssa Cretella, dirigente del sistema Emergenza-Urgenza della Regione Lazio, ha tenuto un corso sulla gestione avanzata delle vie aeree, anche in caso di ustioni termiche e chimiche.
Nella giornata di mercoledì, i Dott. Battistella e Notari, operanti nell’ emergenza sanitaria ligure, hanno affrontato la gestione di insufficienze respiratorie generate da eventi traumatici, quali pneumotorace, sovradistensione polmonare e trauma cranico.
Gran parte della quarta giornata, è stata dedicata ad un aggiornamento delle procedure di emotrasfusione sul campo e alla gestione farmacologica del ferito, secondo le linee guida del Tactical Combat Casualty Care (TCCC) a cura del TV (San/Par) Degani, medico del GOI e responsabile scientifico del Workshop, del Dott. Brambati, medico specialista in Anestesia, Rianimazione e Terapia del dolore, e di un Sottufficiale US Navy Seal abilitato SOCM (Special Operation Combat Medic). Il Dott. Mariani, medico ortopedico-traumatologo, ha illustrato la gestione di traumi ortopedici e muscolo-scheletrici, con particolare focus sulla riduzione di fratture e lussazioni, e utilizzo della fasciotomia nella gestione della sindrome compartimentale.
La fase finale del Workshop ha impegnato gli operatori in un atto tattico inerente la gestione di una mass casualty, organizzato dal Dott. Andreotti, anestesista rianimatore del Centro di Formazione Avanzata e Simulazione Medica della Facoltà di Medicina e Chirurgia di Modena (FASiM), sfruttando anche l’ausilio di un simulatore di ultima generazione fornito dall’ azienda Accurate, in grado di riprodurre emergenze mediche estreme.
Hanno inoltre presenziato molte personalità di spicco del mondo accademico sanitario come la Prof.ssa Petrini, presidente Società Italiana Anestesia, Analgesia, Rianimazione e Terapia Intensiva (SIAARTI), il Prof. Mezzopera, del comitato tecnico scientifico del modello Italiano per la gestione del rischio in sanità e la Dott.ssa Simonetti, co-direttrice del Corso di Perfezionamento Post-Universitario in Gestione del Rischio Clinico della LUISS Business School, il Prof. Beghi, consigliere scientifico della Marina Militare.
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